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ETC sul petrolio: conviene davvero investirvi? E quali fattori considerare?

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Gli ETC, così come gli ETF, sono da sempre uno degli strumenti di investimento più diffusi. A fronte di rischi limitati, permettono infatti di poter investire in diversi settori e su diverse materie prime, replicando l’andamento dei loro sottostanti. Per quanto riguarda gli ETC petrolio, però. il discorso si fa leggermente più complesso proprio a causa della natura di questa materia prima, il cui impiego è oggigiorno così discusso. Cerchiamo quindi di fare chiarezza tramite una breve panoramica sugli investimenti in ETC petrolio: convengono o no?

Cosa sono gli ETC?

In primo luogo, ripercorriamo brevemente la natura di questi titoli quotati sulle principali borse di tutto il mondo. Quando parliamo di ETC facciamo generalmente riferimento ai cosiddetti exchange-traded commodity, ovvero degli strumenti finanziari di tipo ibrido (derivati).

Questi titoli sono emessi dalle società in relazione agli investimenti in materie prime fisiche, ovvero, per esempio, ai metalli preziosi (oro, argento, platino, e così via) ma anche alle materie prime (materie agricole, metalli per uso industriale, bestiame e fonti energetiche quali appunto il petrolio).

Come già accennato, il prezzo degli ETC va di pari passo con quello del sottostante e, al contrario degli ETF, gli ETC sulle materie prime (come gli ETC petrolio) non prevedono la distribuzione dei dividendi.

Conviene investire in ETC petrolio?

Investire sul petrolio negli ultimi decenni è stato sempre al centro di controverse discussioni. Essendo il prezzo del petrolio determinato dal rapporto tra domanda e offerta, in questi anni di transizione verso le fonti rinnovabili, l’incertezza degli investitori è quantomeno comprensibile. A ciò si in aggiunge una produzione sempre più limitata di petrolio, legata non solo alla presenza fisica di questa materia prima, ma anche ad accordi politici e commerciali. Questi sono solo alcuni degli aspetti da tenere in considerazione e da valutare attentamente quando si sceglie di investire in ETC petrolio.

Per questo motivo prima di investire in ETC petrolio, in realtà, l’opzione ideale sarebbe quella di affidarsi alla guida di un consulente. Come detto, i fattori da tenere in considerazione sono molteplici, e non si legano esclusivamente all’aspetto finanziario, ma anche (e soprattutto) a quello relativo al panorama politico. Inoltre, non esiste esclusivamente un tipo di petrolio, ma anzi diverse tipologie, ognuna di esse con le sue caratteristiche e, di conseguenza, i suoi costi.

Ad ogni modo, non si tratta di una scelta proibitiva: i costi degli ETC petrolio risultano infatti piuttosto contenuti e la loro liquidità generalmente maggiore rispetto a titoli simili, abbassando il costo tra denaro e lettera. Questo permette a un investitore non cassettista di tentare di operare con questi strumenti, avvalendosi anche di una gestione dei contratti derivati professionale.

Rendimento sugli ETC petrolio

Quando si decide di acquistare un ETF o un ETC, alcune materie prime possono essere, in un certo senso, più semplici da gestire e da seguire in quanto ad andamento. Quando però si punta all’acquisto diretto del sottostante, come nel caso degli ETC petrolio (ma anche quelli relativi, per esempio, alle commodity agricole o al gas naturale), come abbiamo già accennato la situazione può farsi più complicata e richiedere quindi l’intervento di un consulente esperto.

In ogni caso, una volta investito in ETC petrolio, al risparmiatore si prospetta un rendimento derivante da più fattori. Nello specifico, si tratta di tre tipi di rendimenti:

  • rendimento spot, ovvero quello che deriva dalle variazioni di prezzo dei future in relazione alla base della materia prima sottostante
  • rendimento legato al rollover, ovvero quello che deriva dallo spostamento alla scadenza successiva degli ETC per mantenere la posizione sul sottostante. Si dice backwardation quando i prezzi dei futures diminuiscono verso la scadenza successiva (negativo), mentre contango quando invece alla scadenza dei contratti il prezzo dei successivi è più alto (positivo).
  • rendimento del collaterale, ovvero gli interessi che il risparmiatore ricava dall’investimento del collaterale.