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Tassazione fondi comuni: a quanto può ammontare? Conviene investire?

Tassazione fondi comuni: a quanto può ammontare? Conviene investire?

Come per ogni strumenti di investimento o istituzione di intermediazione finanziaria che abbiamo a disposizione, anche nel caso dei fondi comuni di investimento è bene cercare di farsi un’idea dei pro e dei contro prima di procedere. Per questo motivo non sono poche le persone che, una volta addentrate in questo argomento, si chiedono se alla luce delle recenti novità sia effettivamente conveniente investire nei fondi comuni, ma soprattutto qual è la tassazione dei fondi comuni al momento. Nelle prossime righe cercheremo quindi di fare chiarezza su questo tema.

Cosa sono i Fondi Comuni di Investimento?

Prima di ogni cosa è bene specificare, facendo una piccola digressione, cosa sono i fondi comuni di investimento. Si tratta infatti di istituti di intermediazione finanziaria, i quali hanno la funzione di raccogliere i capitali degli investitori in modo da a loro volta investirli. Così facendo i risparmiatori (ovvero i fondisti) che hanno deciso di investire nei fondi comuni hanno a disposizione la possibilità di gestire diversi asset, creando in questo modo valore.

I fondisti, infatti, quando investono nei fondi comuni di investimento ne acquisiscono delle quote. I fondi sono custoditi dalle banche depositarie, le quali, inoltre, hanno il dovere di vigilare sulla legittimità dei fondi stessi. A loro volta, i fondi comuno sono gestiti da società di gestione, che ne garantiscono il corretto funzionamento nonché ne gestiscono il portafoglio.

Oltre alle diverse commissioni, tra cui la commissione d’ingresso, la commissione di gestione e l’extracommissione di performance, gli investitori sottostanno alla tassazione di fondi comuni.

La tassazione dei fondi comuni di investimento

In Italia, la legislazione inerente alla tassazione dei fondi comuni ha costituito un percorso piuttosto lungo e tortuoso. A tutt’oggi, non c’è molta chiarezza sull’effettività dei diversi interventi legislativi che si sono susseguiti nel tempo. Ad ogni modo, la normativa che disciplina la tassazione dei fondi comuni è quella relativa all’articolo 73 del Testo Unico Imposte sui Redditi (TUIR). Restano esclusi da questa normativa le società di investimento a capitale variabile (SICAV) e i fondi comuni di investimento immobiliari.

Secondo quanto stabilito dall’articolo 73 comma 5/quinquies del TUIR, i redditi derivanti dagli organismi di investimento collettivo del risparmio, nel caso in cui l’ente che lo gestisce sia sia soggetto a forme di vigilanza, sono esentati dalle imposte sui redditi.

Volendo ripercorrere la normativa sulla tassazione di fondi comuni, possiamo affermare che si è passati da una una imposta sostitutiva gravante sul risparmiatore pari al 12,50% del 2011, a una aliquota per la tassazione dei redditi di capitale e dei redditi diversi di natura finanziaria unificata al 20% nel 2012. Questa misura è stata presa con lo scopo di evitare una doppia imposizione.

Successivamente, il d.l. 66/2014 ha determinato un aumento dal 20 al 26% dell’aliquota (ma solo sui proventi conseguiti a partire dal luglio 2014 conseguiti entro il 30 giugno 2014).

La situazione attuale

La differenza sostanziale avvenuta a partire dal luglio del 2011 per quanto riguarda la tassazione dei redditi provenienti dai fondi comuni di investimento è stata quindi l’equiparazione ai SICAV europei. Questi redditi sono conseguentemente equiparati a redditi da capitale, e conseguentemente sono stati assoggettati prima a una tassazione del 12.50%, e successivamente del 26% (sia per le persone fisiche che per gli enti commerciali). Tassazione che viene pagata al momento del disinvestimento, anziché a fine anno.

In conclusione, se da una parte i proventi derivanti dagli investimenti in fondi comuni di investimento sono considerati redditi da capitale, le perdite costituiscono invece dei redditi differenti, compensabili solo da utili da “redditi diversi”. A loro volta, questi redditi diversi devono essere ottenuti da altre forme di investimento e quindi non da utili da fondi comuni.