Gli aspiranti trader avranno sentito spesso parlare di CFD, senza tuttavia comprendere pienamente la modalità di guadagno con questo strumento. Si tratta di un acronimo dall’inglese Contracts For Difference, ossia contratti per differenza, dal quale si evince che il profitto deriva da due elementi principali, il contratto e la differenza di valore, fattori che andiamo qui di seguito ad analizzare.
In passato, quando le reti internet domestiche non consentivano un accesso diretto ai mercati finanziari, chi intendeva interagire con i mercati si affidava ad un intermediario finanziario o doveva recarsi in Borsa per effettuare le classiche transazioni con azioni, indici e altri prodotti. Per quanto riguarda i titoli, ad esempio, questi potevano essere acquistati andando incontro a delle procedure amministrative, per poi attendere del tempo per accumulare i primi profitti, in base all’andamento delle relative quotazioni azionarie.
Secondo il sito trading-on-line.org con l’avvento delle piattaforme di trading online, questo approccio è stato affiancato da una modalità più diretta, che consente al trader di acquistare e vendere asset (ossia azioni, indici, beni di consumo e coppie valutarie) anche in un brevissimo arco di tempo. Grazie ai servizi del broker, si potranno aprire e chiudere dei contratti, i CFD appunto, senza necessariamente possedere le azioni dell’asset a cui si riferiscono (che prende il nome di “sottostante”). Il prezzo dei contratti acquisiti ricalca il valore del bene di riferimento, e in questo modo sarà possibile ottenere dei profitti: se si compra un’azione quando il suo valore è di 10 euro e la si rivende quando questa raggiunge i 12 euro, si sarà realizzato un profitto in base alla differenza, ossia 2 euro. Questo può accadere anche in pochi minuti, senza dover andare incontro alle tradizionali pratiche burocratiche tipiche del passato, in quanto sarà il broker online a coordinare l’intera procedura.
I CFD risultano quindi pratici per la loro immediatezza e per la possibilità che offrono al trader di operare con una vasta gamma di asset: si potrà negoziare con le azioni più importanti, come quelle del comparto elettronico, ci si potrà cimentare con gli indici più autorevoli, come l’Eurostoxx50 o il Nikkei225, o si potrà tentare di ottenere dei guadagni con i future dell’oro, dell’argento o del petrolio, speculando sulle quotazioni di queste commodities.