Sul web sono nati infiniti lavori. Chi più e chi meno, almeno una volta ci siamo imbattuti in articoli o approfondimenti che parlavano di mestieri che sono nati con internet. Ma, oltre a quelli più conosciuti come il social media manager e il programmatore, quali sono i mestieri più redditizi e meno rinomati?
Ecco qualche esempio.
Il ghostwriter
Il ghostwriter è una figura che, come si può immaginare, è particolarmente simile a quella del copywriter. La parola ‘ghost’, che in inglese vuol dire ‘fantasma’, fa però tutta la differenza del mondo. Infatti, il ghost writer è colui che scrive i tempi ma non appare il suo nome.
Il vantaggio è che di solito per questo tipo di attività di viene pagati in misura maggiore (l’assenza del nome ha un prezzo) e, comunque, se si è disposti a non vedersi pubblicato il proprio nominativo, si può lavorare di più.
Fa da contraltare il fatto che bisogna essere davvero esperti di un argomento perché a metterci la faccia è il portale stesso. Soprattutto se, magari, si viene commissionati di scrivere un elenco. In casi come questi, bisogna fare delle cernite, tagliare un nome e metterne un altro.
Se, poi, si tratta di settori molto delicati, il fatto si complica ulteriormente. Il mondo delle scommesse è l’esempio migliore, anche perché ci sono anche dei limiti regolamentari da rispettare e anche fare una semplice lista dei migliori siti sicuri di bingo online può essere molto complicato. Al netto del fatto che bisogna conoscere le regole del bingo, saperci giocare e avere dimestichezza con il web.
Colui che risponde ai sondaggi
Quante volte abbiamo chiuso una pagina che proponeva dei sondaggi? Li riteniamo una perdita di tempo. Ci sta. E proprio per questo, diverse aziende sono arrivate al punto di pagare chi perde quei minuti a rispondere a delle domande.
Rispondere a un solo sondaggio ogni tanto non richiede molto tempo e il guadagno è abbastanza limitato ma già se, ad esempio, ci si dedica qualche ora al giorno, a fine mese la somma può essere importante. Inoltre, in molti casi non c’è neppure bisogno di andare a cercarsi il sondaggio a pagamento ma, anzi, basta iscriversi in apposite liste e ogni giorno potrebbe arrivare del materiale da compilare.
L’assistente virtuale (quando non è un bot)
Tante aziende, per risparmiare, si stanno rivolgendo a dei bot per quanto concerne l’assistenza. Provocando, così, le ire dei consumatori che impiegano un mucchio di tempo per riuscire a spiegare il problema. Ire che stanno portando a una marcia indietro da parte di imprese che avevano delegato a dei software la risoluzione del problema.
Ebbene, fortunatamente, sta crescendo il numero di persone che lavora dietro alla live chat di un sito in modo da offrire un’assistenza umana a chi lo richiede. Certo, avere a che fare con gli utenti, soprattutto se inferociti, non è affatto semplice. Però questa forma di stress in molti casi può essere anche ben pagata.