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Errore professionale avvocato: ecco in quali casi si può chiedere un risarcimento

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Può succedere a tutti, una volta nella vita, di aver bisogno di un avvocato. Non si pensi subito a situazioni gravi e pericolose: in molti casi della vita quotidiana, un avvocato può aiutare a risolvere problemi che, in sua assenza, diventano lunghi ed estremamente complessi.

Ci sono però alcuni casi in cui gli avvocati, pur con tutta la preparazione di cui dispongono, commettono errori. Questi possono essere di varie cause e in generale si classificano sotto al nome di “errori professionali“, sia che da essi derivi un danno che non ne derivi. Ecco cosa si deve sapere sugli errori professionali degli avvocati.

Caso di mancato appello nei termini consentiti

Quando si vuole ricorrere all’appello rispetto a una causa in cui, in prima sentenza, si è stati giudicati colpevoli, l’avvocato deve procedere con le carte e la burocrazia entro i termini di tempo previsti dalla legge. Nel caso in cui il legale se ne dimentichi, chi si afferma danneggiato da tale dimenticanza deve provare che, se tutto fosse stato svolto nei tempi previsti, avrebbe ottenuto un vantaggio, anche solo l’accoglimento della propria domanda.

In caso quindi di omessa o tardiva impugnazione della causa, nel caso in cui la probabilità non dia prove del supposto vantaggio che fare tutto nei tempi avrebbe portato, non è sufficiente formulare una domanda risarcitoria. I doveri deontologici, all’articolo 39 del Codice Deontologico Forense, specificano che l’avvocato che vuole promuovere un giudizio contro un collega per fatti attinenti alla sua professione deve dargliene preventiva comunicazione tramite uno scritto. Questi sono obblighi informativi a cui l’avvocato da cui si va per mancato o ritardato ricorso deve sottostare.

Chi si reca dal secondo avvocato per denunciare il prima deve poi fornire a questo tutti gli elementi utili o necessari in suo possesso, rendendosi disponibile a sentire un parere professionale: nel caso in cui l’avvocato supponga che l’esito potrebbe essere negativo, per Codice Deontologico deve sconsigliare il proprio cliente dal proseguire con la causa. I documenti da fornire sono gli atti e i documenti di tutte le parti del giudizio, i verbali di udienza, i provvedimenti, le consulenze tecniche, quelle dei consulenti di parte, la corrispondenza tra avvocato e cliente, i documenti forniti all’avvocato e la cronistoria degli avvenimenti.

Altri casi di violazione degli obblighi

Un altro caso in cui l’avvocato può essere denunciato dal proprio cliente è la violazione dell’obbligo di informazione del cliente. In questo caso, il legale si dimentica di informare il proprio cliente sullo stato della pratica e su altre questioni, come la possibilità di proporre l’impugnazione, la possibilità che venga eccepita la prescrizione o la necessità di porre in essere atti giudiziari.

Anche la mancata indicazione di elementi probatori fondamentali per l’accoglimento della domanda è manifestazione di negligenza dell’avvocato. Da questo, il legale viene salvato se e solo se può provare di non avervi potuto adempiere per fatto a lui non imputabile o se può provare di aver svolto tutto ciò che gli è stato richiesto.

Anche il mancato compimento di atti interruttivi della prescrizione causa un errore professionale. Se l’avvocato non attiva in tempo la pretesa risarcitoria del cliente e, di conseguenza, causi la prescrizione del credito verso qualche condebitore, può subire conseguenze.