Quante volte capitano quei giorni proprio “no” al lavoro dove non vedi l’ora di pensare alla pensione? Il problema è proprio capire quando si arriva alla pensione. Perché ci sono diverse formule che permettono di avere delle “classificazioni” di quanto si riceve come pensione e in che età si potrà richiederla.
La confusione nasce proprio da questo, cioè da non capire esattamente quali sono le richieste per avere il pieno di pensione. Inoltre ci sono sempre tante notizie discordanti. Qualche anno fa, con la quota 100, sono molte le persone che sono andate in pensione. Oggi esiste ancora questa formula?
Facciamo chiarezza in base agli ultimi aggiornamenti del 2022.
Pensione completa, quante ne esistono?
La pensione non è unica. Infatti ne esistono molte. Si ha quella totale che avviene unendo l’età o anzianità personale agli anni o anzianità contributiva. Essa viene data quando si raggiunge i 41 anni e 10 mesi di contributi versati per intero (questo vuol dire con un contratto full time) e con un’età di 67 anni e 6 mesi. Questa è la pensione massima. Si riceve quindi un assegno mensile di 14 mensilità superiore alle 1.200 euro.
Altrimenti è possibile andare in pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi versati, a qualsiasi età si voglia. Tuttavia qui si ha una leggera diminuzione delle mensilità. Diventa 13 mensilità perché si è usufruito di una formula anticipata.
Altre tipologie di pensione
Vediamo poi che esistono altre due tipologie di pensione che sono quelle con contribuzione minima di 20 anni. Essa si potrà richiedere solo quando si raggiunge i 67 anni di età e appunto è necessario aver versato i contribuiti per almeno 20 anni. In questo caso la pensione potrebbe essere di appena 800 euro.
C’è poi quella anticipata con 30 anni di contributi. Si potrà richiedere prima dei 67 anni, con un minimo di 30 anni di contributi, ma dove si arriva a percepire al massimo 900 euro per 13 mensilità.
Le formule di pensione sono diversificate considerando le necessità dei cittadini che sono cambiate negli ultimi 20 anni.
Pensione minima, cos’è?
L’ultima opzione è la pensione minima. Essa viene rilasciata a chiunque abbia superato i 67 anni di età senza considerare quale sia l’anzianità contributiva. Di solito comunque si parla di soggetti che non sono riusciti ad arrivare al minimo dei versamenti contributivi di 20 anni. Attualmente essa si aggira sulle 5.50 euro. prossimamente potrebbe essere alzata a 600 euro. Occorre comunque chiedere se si ha diritto a tale pensione rivolgendovi all’INPS oppure ad un avvocato.