L’economia in passato veniva considerata materia esclusiva per gli addetti ai lavori, oggi le oscillazioni di mercato, gli scandali finanziari e le storie di potenti banchieri sono, sempre più spesso, protagonisti di libri e film da record.
Un esempio, il film La grande scommessa di Adam McKay, che narra la storia vera del caso immobialiare scoppiato negli Usa nel 2007, ha vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.
Conquistano, poi, le librerie titoli come L’ultimo cliente di Pietro Caliceti, in cui viene raccontato da un infiltrato il lato oscuro di alcune grandi banche. Ed ancora Business Adventures di John Brooks, un compendio di storie sulla finanza americana, diventato in breve tempo un bestseller mondiale, grazie anche alla più che positiva recensione di Bill Gates, fondatore della Microsoft.
Cos’è che attira così tanti spettatori/lettori?
Si potrebbe dire l’intrigo, il calcolo ma la risposta è più semplice. Le oscillazioni finanziare spaventano, ma quando i dati sono positivi tutti sognano di poter diventare un milionario grazie ad una start up o una app di successo.
La crisi mondiale ha portato con sé la sensazione del fallimento, dell’imminente baratro ed è per capire realmente cosa stia succedendo e quali saranno le conseguenze per noi comuni mortali, che la gente s’interessa di economia
Fino al 2008, l’anno del crac, l’economia si basava su fondamenta positive e rassicuranti; oggi tutto è precipitato e il pubblico ne è attratto perché lo avverte come un passaggio epocale.