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Obbligazioni banca mondiale: che cosa c’è da sapere sui loro rendimenti?

obbligazione

Le obbligazioni della Banca Mondiale, conosciute anche con il nome di “obbligazioni sostenibili”, sono forme di prestiti in denaro. Questi dovranno poi essere rimborsati a scadenza, con un tasso di interesse prestabilito. La Banca Mondiale è un’istituzione finanziaria fondata nel dopoguerra, con l’iniziale obiettivo di sostenere la ricostruzione dell’Europa dopo il secondo conflitto mondiale.

Le obbligazioni della Banca Mondiale sono oggi emesse in varie valute internazionali. Queste vengono destinate a tutti quegli investitori che vogliono sostenere progetti di sviluppo economico o di tutela dell’ambiente. La Banca Mondiale, infatti, ha come scopo ancora oggi quello di combattere la povertà in determinate aree del mondo.

Perché scegliere le obbligazioni della Banca Mondiale

Sia i titoli di stato che i bond sostenibili della Banca Mondiale si costituiscono in un prestito di denaro con una certa garanzia che venga restituito, per cui nella pratica sono uguali. A differenziarli è lo scopo con cui l’emittente “raccoglie” questo denaro prestato. Gli emittenti dei bond sostenibili, infatti, investono questo denaro in opere pubbliche per l’avanzamento economico di particolare aree del mondo o per questioni ambientali e climatiche. Gli investitori più sensibili sul tema, dunque, possono preferire questo tipo di obbligazioni proprio per le sue finalità.

Un esempio: i catastrophe bond

Un esempio di obbligazioni della Banca Mondiale sono i catastrophe bond, che vengono emessi con lo scopo di coprire i rischi dovuti alle catastrofi naturali. I capitali in questo modo raccolti vengono quindi finalizzati alle popolazioni vittime di uragani, terremoti e alluvioni.

Obbligazioni Banca Mondiale: il loro andamento

I bond sostenibili dell’anno successivo al 2021 si caratterizzano per un andamento molto favorevole. Per analizzarlo, però, non basta guardare solo il rendimento ma anche altri fattori. Innanzitutto, è necessario controllare la valuta dell’obbligazione. Nel 2017, infatti, la Banca Mondiale ha emesso obbligazioni sostenibili in dollari per l’importo di 44 milioni.

Nel giorno del 5 maggio 2022 è stata staccata la quinta cedola annuale del 2.3% e, facendo qualche conto, si può concludere che il rendimento di queste obbligazioni alla scadenza è del 3.39%. A questo punto, però, subentra la valuta: il dollaro americano. Nel caso in cui il dollaro si indebolisse, contro l’euro, gli investitori che hanno comprato bond sostenibili sarebbero esposti al rischio del cambio.

Rischio di cambio per i bond sostenibili

Nell’ultimo anno, il dollaro si è rafforzato contro l’euro, ma le previsioni per il futuro non sono così rosee: si parla di un deprezzamento medio annuo del dollaro rispetto all’euro, nei prossimi cinque anni, del 2.3%. Se questo si avverasse, da qui a cinque anni il capitale rimborsato alla scadenza dei bond sostenibili sarebbe completamente svalutato, così come le cedole annuali.

Un’altra criticità riguarda il rischio di liquidità. Le obbligazioni sostenibili, infatti, sono state emesse con un importo decisamente troppo ridotto per poi essere rivendute a volumi sufficienti: ci sono pochi scambi, di basso valore. Disinvestire prima della scadenza, quindi, diventerebbe piuttosto complesso perché si potrebbe cadere nella difficoltà di trovare un acquirente, con il rischio di dover abbassare troppo il prezzo.