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Posizione finanziaria netta: che cosa significa? Come si calcola?

ristrutturazione

Nell’ambito della ristrutturazione aziendale in caso di indebitamenti, ma anche per stabilire la qualità e la quantità delle clausole contrattuali riferite a un’azienda, è importante avere a disposizione una serie di informazioni. Queste informazioni sono generalmente veicolate, tra gli altri, anche da alcuni importanti indicatori economici, finanziari e patrimoniali. Tra questi figura anche quello relativo al calcolo della cosiddetta posizione finanziaria netta. Ma di cosa si tratta nello specifico? Come si può calcolare? Qual è il suo scopo? Nelle prossime righe cercheremo di offrire una breve panoramica su questo strumento economico per le aziende.

Posizione finanziaria netta: che cosa è?

Come già accennato, quando facciamo riferimento agli indicati economici, patrimoniali e finanziari facciamo riferimento a una serie di strumenti utili per la compilazione dei bilanci di esercizio, e non solo. Tra questi strumenti rientra quindi anche l’indicatore della ‘‘posizione finanziaria netta’’ (spesso abbreviata semplicemente in PFN). Si tratta quindi di un indicatore alternativo di performance dell’azienda, che può tornare utile per la stima e la progettazione di piani aziendali e mosse finanziarie, ma che può trovare impiego anche quale valore da tenere in considerazione in sede contrattuale.

Nel luglio del 2011, l’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha stabilito, all’interno del principio 6 relativo alla ‘‘Ristrutturazione del debito’’, che la posizione finanziaria netta rientra tra i principi contabili nazionali. Di conseguenza, le aziende che si trovano a dover calcolare l’ammontare dell’indebitamento finanziario netto in caso di assenza di copertura immediata sono tenute a riportare l’andamento della posizione finanziaria netta. Il periodo preso in esame in questo caso per la PFN è quello che precede l’effettività delle misure di ristrutturazione dell’indebitamento.

Tra le voci che compongono il PFN troviamo quindi sia gli elementi a disposizione dell’azienda (disponibilità liquide, attività finanziare correnti, crediti finanziari, eccetera) che attività passive, debiti bancari e per leasing finanziari. Tra quelli che compongono l’indebitamento, si annoverano i bebiti bancari non correnti, le obbligazioni emesse, debiti per leasing non correnti e altre passività finanziarie non correnti.

Come si calcola la PFN?

La questione che riguarda le modalità di calcolo della posizione finanziaria netta è molto dibattuta. Esistono infatti diverse modalità di calcolo presenti nella prassi contabile (così come sottolineato anche dall’Organismo Italiano di Contabilità nell’OIC 6). Inoltre, anche il segno algebrico a essa riferito è stato tema di discussione da parte di esperti di economia e finanza. Volendo provare a semplificare il ragionamento alla base del calcolo della posizione finanziaria netta, possiamo affermare che il suo valore deriva dalla differenza tra il totale dei debiti finanziari aziendali e le attività liquide.

Va specificato che i debiti finanziari aziendali in questo caso sono calcolati a prescindere dal momento della loro scadenza. Per attività liquide, poi, si fa riferimento non solo alla cassa e ai conti correnti attivi, ma anche ai crediti finanziari e agli eventuali titoli negoziabili. Va da sé, quindi, che con il calcolo della posizione finanziaria netta si ottiene l’ammontare dei debiti finanziari al netto delle attività che, ipoteticamente, si potrebbero liquidare e quindi utilizzare per sanare il debito. Di conseguenza, questo strumento ci indica a quanto ammontano i debiti che l’azienda non è in grado di coprire in modo immediato.

Il segno algebrico della PFN

Nel momento in cui l’azienda possegga delle attività liquide il cui ammontare supera quello dei debiti, allora il segno algebrico della posizione finanziaria netta sarà positivo. In caso contrario, ovvero nel caso in cui l’indebitamento sia superiore alle liquidità a disposizione dell’azienda, il segno algebrico sarà negativo.

In questo modo si otterrà, a seconda del risultato, una posizione finanziaria netta positiva o negativa. Nonostante questo impiego del segno algebrico possa sembrare logico e lampante, secondo alcuni esperti il positivo e il negativo potrebbero portare a un malinteso circa la natura del valore espresso. Si sono fatti portavoce di quest’ultima posizione, per esempio, l’Istituto di ricerca dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (IRDCEC) con la ‘‘La relazione sulla gestione. Alcune considerazioni’’ datata ottobre 2008, e il Comitato Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

A scanso di equivoci e affinché si possano evitare inutili complicazioni, il consiglio degli esperti è quindi quello di rendere chiare ed esplicite tutte le voci che vanno a formare la posizione finanziaria netta. In questo modo, a prescindere dal segno algebrico utilizzato, la valutazione potrà essere di più facile comprensione. In alternativa, si può optare per la dicitura ‘‘indebitamento finanziario netto’’, più immediata e inequivocabile.