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Calcolo ravvedimento operoso: ecco che operazione effettuare e a cosa serve

sanzionamento

Il ravvedimento operoso è uno strumento tramite il quale i contribuenti sono in grado di regolarizzare la loro posizione in modo autonomo al fine di evitare o prevenire il sanzionamento. Ma come si effettua il calcolo ravvedimento operoso? Si può fare in autonomia senza l’ausilio di un professionista? Cosa serve per portare a termine questo calcolo e presentarlo in modo da evitare sanzioni e interessi di mora? Nelle prossime righe cercheremo di fare una breve panoramica sulle modalità e sul funzionamento di questo strumento.

Che cos’è il ravvedimento operoso?

Il ravvedimento operoso, come già accennato, è uno strumento al servizio dei contribuenti (cittadini, persone fisiche e titolari di partita IVA) introdotto con l’art. 13 del DLGS 472/97. Il suo scopo è quello di permettere loro di regolarizzare la loro posizione con il Fisco nel caso in cui, per impossibilità economica o per dimenticanza, non si sia provveduto al regolare pagamento dei tributi entro la loro scadenza.

Nel caso ad essere oggetto di mancato o ritardato pagamento fossero le imposte sui redditi, si applica quanto stabilito dal Dlgs n. 158/2015. In altre parole, in questi casi è possibile effettuare il calcolo del ravvedimento operoso anche se è già in corso un’ispezione tributaria, a patto che non sia ancora stato notificato nessun atto di accertamento o liquidazione. Azioni che, comunque, l’Amministrazione Finanziaria può intraprendere in un secondo momento a prescindere dall’adempimento del contribuente. 

Per esempio, si può utilizzare in caso di mancato, ritardato o insufficiente pagamento di imposte:

  • ipotecarie
  • catastali
  • sull’IVA
  • tributi locali
  • IMU
  • TARI
  • imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi, come IRAP, IRPEF, IRES, ecc.

In questo modo si ha la possibilità di mettersi in regola prima che sopraggiunta un accertamento e, di conseguenza, una notifica da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Inoltre, procedendo alla regolarizzazione della posizione fiscale tramite il calcolo del ravvedimento operoso, la sanzione è applicata nella misura ridotta rispetto a quella normalmente prevista. In questo caso la sanzione ammonterà circa al 30% del tributo, cui andranno poi aggiunti gli interessi di mora maturati fino al momento del versamento.

La somma totale da pagare sarà quindi pari all’ammontare del tributo omesso, cui saranno applicati la sanzione ridotta e gli interessi di mora.

Come si calcola la sanzione ridotta

Il metodo di pagamento da utilizzare per il pagamento dei tributi omessi o scaduti è tramite modello F24. Alla somma del tributo da pagare, come già accennato, andranno sommati sia gli interessi di mora per ogni giorno di omesso o ritardato pagamento che la sanzione in misura ridotta. La sanzione ridotta si calcola sulla base del numero di giorni intercorsi tra la scadenza per il pagamento del tributo e il giorno del versamento. Nello specifico, la sanzione nel calcolo ravvedimento operoso si può così calcolare in base al pagamento:

  • entro 14 giorni dalla scadenza originaria: la sanzione è pari numero dei giorni di ritardo moltiplicato per 0,1% (ravvedimento sprint)
  • dal 15° al 30° giorno: in questo caso si parla di “ravvedimento breve” e la sanzione ridotta è pari al numero dei giorni di ritardo moltiplicato per 1,50%
  • dal 31° al 90° giorno: sanzione ridotta pari numero dei giorni di ritardo moltiplicato per 1,67% (ravvedimento operoso intermedio)
  • a partire dal 91° giorno ed entro un anno dalla scadenza originaria: si configura il “ravvedimento lungo” e la sanzione ridotta è pari al numero dei giorni di ritardo moltiplicato per 3,75%.

Alle somme così calcolate deve essere poi aggiunto quanto dovuto a titolo di interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.

Calcolo ravvedimento operoso: come pagare

Per pagare il ravvedimento operoso è sufficiente compilare un semplice modello F24 in cui andranno inserite separatamente tutte e tre le voci. Ovvero, ognuna delle voci di cui al calcolo del ravvedimento operoso (imposta da pagare, sanzione applicata e interessi di mora) andrà inserita separatamente riportando per ognuna di esse il relativo codice tributo.