E’ stato lo stesso Marchionne a suonare la famigerata campanella di Wall Street in questa giornata memorabile per le azioni Ferrari quotate in Borsa a New York col nome in codice “Race”: apertura esplosiva sopra i 60 dollari, ben 8 in più (+15%) su un prezzo di collocamento di 52 dollari per azioni (si era pensato anche ad un prezzo più alto per via della forte domanda), seguita da un assestamento sui 57 dollari. Accanto a lui, al momento del debutto, vi erano i vertici del gruppo Fiat Chrysler con il Presidente John Elkann che ha sottolineato: “Se si e’ in grado di fare dei prodotti eccellenti e di grande qualità, il mondo lo apprezza. Ferrari e’ la prova schiacciante del grande appeal che l’Italia esercita in tutto il mondo”.
Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha rastrellato oggi 893 milioni di dollari dall’offerta di 17,2 milioni di azioni di Ferrari a 52 dollari ciascuna. Questo debutto a Wall Street equivale perciò ad un valore di mercato di 9,8 miliardi di dollari. Ora si pensa a Piazza Affari e alla quotazione in borsa entro gennaio 2016, lo conferma Marchionne amministratore delegato Fca che aggiunge soddisfatto: “Ferrari ha un forte potenziale non ancora esplorato e il mondo e’ un posto grande. Guardiamo al futuro con ottimismo: dobbiamo continuare a fare quello che facciamo, farlo bene e vincere in Formula 1, cosa importantissima”.
Pochi istanti dopo l’avvio spettacolare di “Ferrari Race” a 60 dollari, a Piazza Affari accade invece qualcosa di inaspettato per tutti, analisti inclusi: crolla il titolo di Fca precipitando a -5,27% (13,47 euro) per poi chiudere a 13,67 euro (-4%), mentre una tale apertura oltreoceano avrebbe dovuto comportare un aumento di valore anche per Fca a Milano.