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Autofatture elettroniche: cosa sono e cosa prevede la legge?

autofatture elettroniche

L’introduzione della fatturazione elettronica ha portato tantissime novità: per alcuni non è stato facile digerirle e ancora oggi ci sono tanti dubbi in merito; ad esempio spesso ci si pone delle domande sulle autofatture elettroniche. In questa pagina verrà spiegato cosa sono e si parlerà di cosa prevede la legge in merito.

Cosa sono le autofatture elettroniche

Prima di capire cosa prevede la legge su questo argomento bisogna cercare di capire cosa sono le autofatture elettroniche. Con il termine autofattura si indica quel documento che, pur avendo le stesse caratteristiche e gli stessi elementi della normale fattura, si distingue perché:

  • l’emittente non è il prestatore o il cedente, bensì il cessionario del bene o il committente del servizio che assolve l’imposta in sostituzione al primo;
  • il cedente o il prestatore e il cessionario o il committente coincidono nello stesso soggetto, quindi l’operazione è a titolo gratuito.

Ad esempio, nelle autofatture elettroniche per autoconsumo il cedente/committente emette la fattura nei confronti di sé stesso, che è anche il cessionario/committente.

In quanto documento rilevante ai fini IVA, anche l’autofattura deve essere emessa nel formato elettronico previsto per le normali fatture e deve transitare da SDI. Anche i dati obbligatori da inserire nel documento sono gli stessi previsti per le normali fatture. In alcuni casi le autofatture che vengono emesse devono essere inserite in appositi registri sezionali, in modo da distinguerle dalle fatture di vendita. L’emissione di un’autofattura deve rappresentare un’eccezione: esistono delle norme specifiche che ne regolano l’utilizzo.

Cosa prevede la legge

Vediamo cosa prevede la legge nei vari casi in cui è ammessa l’emissione di autofatture elettroniche

Autofatture in cui cedente e cessionario sono la stessa persona: sono fatture che vengono emesse quando ci sono cessioni gratuite a titolo di omaggio, in caso di autoconsumo o in caso di passaggi interni tra attività IVA separate. In situaizoni del genere i dati del cedente compaiono anche nella sezione cliente/cessionario della fattura; i documenti vanno indicati con il codice tipo TD01; la fattura arriverà al cedente stesso; il documento deve essere numerato secondo il numero progressivo di cendita e poi annotato nei registri delle fatture emesse (in caso di passaggi interni tra attività IVA separate le autofatture elettroniche vanno registrate sia nel registro delle fatture emesse che in quello degli acquisti).

Autofatture emesse per mancato ricevimento o irregolare ricezione: l’autofattura si può utilizzare anche per regolarizzare una fattura che è stata emessa in modo irregolare dal fornitore oppure se a fronte del pagamento non è stata ricevuta alcuna fattura. In questo caso il cessionario emette la fattura (e la riceve) per conto del cliente; vanno indicati idati del fornitore che ha emesso la fattura errata nei campi dedicati ai dati del cedente, mentre in quelli dedicati ai dati del cliente o cessionario bisogna inserire i propri fati; il documento deve essere indicato con codice tipo TD20; il documento deve utilizzare in sezionale separato, numerato mantenendo il criterio di unicità ed inserito nel registro degli acquisti.

Autofattura per acquisti di prodotti agricoli esonerati: gli imprenditori agricoli con fatturato inferiore ai 7.000 euro godono di un regime fiscale particolare e sono esonerati dagli adempimenti ai fini IVA; i clienti o i cessionari dell’agricoltore esonerato si fanno carico dell’obbligo contabile e possono farlo emettendo autofatture elettroniche: l’IVA viene scorporata dall’importo da pagare e nell’autofattura vanno indicati l’imponibile e l’imposta. Agli agricoltori rimane solo l’obbligo di numerare tutte le fatture di acquisto e conservare una copia delle autofatture che sono state emesse dagli acquirenti. Quindi il cliente o il cessionario emette la fattura per conto dell’agricoltore; il documento deve esser indicato con codice di tipo TD01; il documento utilizza un sezionale separato, numerato mantenendo il criterio di unicità ed inserito nel registro degli acquisti.

Autofattura per regolarizzare lo splafonamento IVA di esportatori abituali: gli esportatori abituali sono quegli operatori economici che attuano abitualmente operazioni con l’estero e sono sottoposti ad un particolare regime fiscale: entro un determinato plafond loro possono importare ed acquistare beni senza l’applicazione dell’IVA; se il plafond viene superato si parla di splafonamento e per rimediare all’irregolarità può mettere autofatture elettroniche. Il cessionario quindi emette e riceve la fattura; il documento va indicato con codice di tipo TD20; il documento utilizza un sezionale separato, numerato mantenendo il criterio di unicità ed inserito nel registro degli acquisti.

Autofattura per provvigioni dovute dall’agenzia organizzatrice all’agenzia intermediaria: per capire di cosa stiamo parlando pensiamo alle agenzie di viaggi che operano come intermediario tra il cliente e il tour operator (che risulta essere l’agenzia organizzatrice). Le agenzie intermediarie non devono emettere nessun documento contabile, ma devono gestire la documentazione che gli viene inviata dalle agenzie organizzatrici: questo significa che le agenzie organizzative devono emettere un’autofattura anche per pagare le provvigioni all’agenzia intermediaria. L’agenzia organizzatrice emette la fattura per conto dell’agenzia intermediaria; il documento viene indicato con codice tipo TD01; il documento utilizza un sezionale separato, numerato mantenendo il criterio di unicità ed inserito dall’agenzia organizzatrice nel registro degli acquisti e dall’agenzia intermediaria nel registro delle vendite.

Autofatture per il pagamento dei compensi dovuti ai rivenditori di documenti di viaggio e di sosta: come nel caso precedente, chi esercita l’attività di trasporto pubblico o di autoparcheggi deve pagare ai rivenditori dei compensi, che vengono gestiti tramite un’autofattura. I gestori emettono la fattura per conto dei rivenditori; il documento viene indicato con codice tipo TD01; il documento utilizza un sezionale separato, numerato mantenendo il criterio di unicità ed inserito dal gestore nel registro degli acquisti e dal rivenditore nel registro delle vendite.