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Fattura Elettronica e prestazioni sanitarie: la proroga al 2023

Dal 1 luglio 2022 la fattura elettronica diverrà obbligatoria per una serie di soggetti che erano stati inizialmente dichiarati esonerati da tale provvedimento. Quindi la fattura in formato analogico va in pensione per: forfettari, contribuenti in regime dei minimi e anche per le associazioni sportive dilettantistiche che nell’anno precedente hanno superato i 65.000 euro di introiti.

Un obbligo che invece, per il momento non toccherà le mini partite IVA con ricavi inferiori ai 25.000 euro, per i quali l’obbligo si applicherà solo dal 1 gennaio 2024 e per i medici e operatori sanitari, che utilizzeranno obbligatoriamente la e-fattura dal 1 gennaio 2023.

Questo è quanto è stato deciso dal Decreto Fisco-Lavoro emanato a dicembre. Per i medici e gli operatori sanitari, nel momento in cui dovranno fai i conti con la fattura elettronica, saranno applicabili le stesso modalità utilizzate dai professionisti fino a questo momento. Quindi per tutte le informazioni del caso è possibile accedere al sito fatturapro.click.

Fattura elettronica e prestazioni sanitarie

Ad oggi non vi è nessun obbligo in merito alla fattura elettronica e alle prestazioni sanitarie. Quindi medici ed operatori sanitari sono liberi di utilizzare ancora il vecchio analogico. Nel 2023 la riforma però, ha previsto l’utilizzo della e-fattura anche per tutte le prestazioni sanitarie che vengono gestite con il Sistema Tessera Sanitaria.

Queste saranno abilitate ad emettere fatture elettroniche a partire dal 2023, quindi per tutto il 2022 non ci saranno modifiche e si potrà continuare ad utilizzare il cartaceo. A deciderlo è stato il Decreto Fisco-lavoro 2022 che in sede di conversione in legge ha offerto una proroga al divieto di emettere fatture elettroniche nel caso di avvenute prestazioni sanitarie.

Questo vale per tutti coloro che sono tenuti all’invio dei dati al Sistema TS, per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. I dati fiscali che vengono trasmessi al Sistema TS restano a disposizione della Pubblica Amministrazione per l’applicazione delle imposte e, in forma aggregata, per il monitoraggio della spesa sanitaria pubblica e privata nel suo complesso.

Insieme all’estensione dell’’utilizzo della fattura in formato elettronico ai forfettari, ecco, un ulteriore passo nella lotta all’evasione fiscale.

Il perchè della precedente esenzione

Per applicare la fattura elettronica anche alle prestazioni sanitarie si è avuto bisogno di un lasso di tempo maggiore. Quando nel 2019 alcuni soggetti erano stati esonerati dall’utilizzo della e-fattura e tra essi vi erano anche i medici e gli operatori sanitari il motivo era semplice, vi era stato il veto da parte del Garante della Privacy.

Quest’ultimo nello svolgimento delle proprie attività di controllo aveva rilevato come vi fossero delle forte criticità sull’invio dei dati riguardanti la salute dei cittadini.

Il motivo di preoccupazione era che nelle fatture viene spesso indicata dettagliatamente la descrizione della prestazione (si consideri ad esempio la necessità di farlo per poter usufruire di assicurazioni o di garanzie varie), pertanto la trasmissione di questi dati viola la legge sul trattamento dei dati personali.

Ecco per quale motivo è stato indispensabile trovare il corretto modo di agire nel rispetto della privacy del cittadino.

Fattura elettronica per prestazioni sanitarie: 3 fasi per la comunicazione dei dati

Nel momento in cui un cittadino italiano paga una prestazione sanitaria, l’operatore che riceve il pagamento deve avviare un processo di comunicazione dei dati che si può suddividere in 3 fasi differenti.

Innanzitutto si procede ad inviare i dati al Sistema Tessera Sanitario entro determinate scadenze. In particolare, per le spese sostenute tra gennaio e giugno 2022 la comunicazione deve avvenire entro il 30 settembre 2022. Per quelle che vengono invece sostenute tra luglio e dicembre si procederà all’invio entro il 31 gennaio 2023. Infine per le spese che avverranno dal 1 gennaio 2021 i dati dovranno essere inviati entro la fine del mese in cui esse sono state sostenute.

In un secondo momento il Sistema Tessera Sanitaria invia i dati all’Agenzia delle Entrate. Infine i dati raccolti che l’Agenzia riceve vengono messi a disposizione di ogni cittadino nella precisa sezione della dichiarazione dei redditi precompilata, dove verrà calcolato l’importo totale delle spese sanitario che il cittadino ha effettuato nell’anno e che sono valide ai fini della detrazione IRPEF.

Questo sarà il procedimento in cui integrare la fattura elettronica.