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Codice tributo 2001: ecco a cosa serve e come utilizzarlo

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Le società che si trovano alle prese con il pagamento del modello F24, e più nello specifico della prima rata dell’IRES, hanno sicuramente incontrato il codice tributo 2001. Ma in che cosa consistono i codici tributo e cosa indica il codice tributo 2001? Quando si usa e quali sono le imprese soggette all’utilizzo di questo codice? Ecco una breve panoramica su questo argomento.

A che cosa servono i codici tributo?

Chiunque abbia avuto a che fare con il pagamento di un modello F23 o F24 sa bene che ogni tassa da pagare è associata a uno specifico codice. Per esempio, ci sono specifici codici per il pagamento di tasse quali l’IMU o l’IVA, ma anche per il pagamento di alcuni tipi di sanzioni.

La loro funzione è quindi quella di indicare, all’interno del modello F24, a quale pagamento stiamo destinando quelle somme. In alcuni casi, come vedremo per il caso del codice tributo 2001, oltre a indicare il tipo di tassa, ci rivela anche di quale rata si tratta.

Per pagare il modello F24 esistono diversi metodi e bisogna sempre essere certi di aver compilato ogni campo correttamente. Il codice tributo 2001, per esempio, deve essere inserito nell’area Erario. In ogni caso, per procedere al pagamento può essere utilizzato il sistema di home banking messo a disposizione dalla propria banca, se idoneo.

In alternativa, è possibile comunque pagare il modello F24 online collegandosi alla piattaforma F24 Web sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta registrati al canale Fisconline o ad Entratel (quest’ultimo solo per titolari di partita Iva e intermediari abilitati) si potrà quindi procedere alla compilazione del modello F24. Una volta terminato, sarà necessario confermare l’operazione per ottenere la ricevuta del pagamento.

Codice tributo 2001: cos’è?

Nel caso del codice tributo 2001, come già anticipato, si tratta sia di una tassa specifica che della relativa rata. Questo codice è infatti utilizzato dalle società soggette per il pagamento della prima rata dell’IRES (Imposta sui redditi delle società). L’IRES è una imposta calcolata e applicata in base al patrimonio prodotto dalla società, e costituisce il corrispettivo dell’IRPEF. Quest’ultimo, infatti, si applica alle persone fisiche.

Nel caso della seconda rata o del pagamento del totale dell’imposta in una unica soluzione, infatti, il codice da utilizzare all’interno del modello F24 sarà il 2002.

Il codice tributo 2002, vale la pena specificarlo, può avere anche un’altra funzione. Si può infatti utilizzare anche per compensare debiti e crediti verso il Fisco. Per quanto invece concerne il pagamento del saldo Ires, per concludere, dovrà essere inserito il codice tributo 2003.

Scadenze IRES 2021

In ultima battuta, è altresì opportuno sottolineare come la scadenza della prima rata dell’IRES (ovvero quella per la quale va utilizzato il codice tributo 2001) è fissata di anno in anno. Per esempio, per il 2021 la scadenza della prima rata dell’IRES è stata fissata al 15 settembre (codice tributo 2001).

La scadenza della seconda rata dell’IRES è stata invece fissata al 30 novembre 2021 (codice tributo 2002). In alternativa, se il pagamento non supera la somma di 103 euro, la scadenza è prevista entro l’undicesimo giorno del mese successivo a quello di chiusa del periodo di imposta.

Se invece la somma supera i 103 euro, questa è divisa in due rate distinte. I soggetti ISA sono soggetti al pagamento della prima metà (50 per cento dell’acconto dovuto) entro il 30 giugno. In alternativa, entro il sesto mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione.

La seconda metà (50 per cento come secondo acconto) deve essere invece versata entro il 30 novembre. In alternativa, entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione.

Anche per i soggetti non interessati dagli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale le rate sono due. La prima, pari al 40 per cento dell’acconto dovuto, deve essere saldata entro il 30 giugno. La seconda, invece, pari al 60 per cento dell’acconto dovuto, deve essere versata entro il 30 novembre.