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Pensione minima: conviene richiederla? A quanto può ammontare e a chi rivolgersi?

pensione minima

Si sente spesso parlare di pensione minima, ma in pochi sanno esattamente cosa sia e a chi conviene richiedere questo assegno. Vediamo insieme tutte le sue caratteristiche e come fare domanda.

Che cos’è la pensione minima?

La pensione minima è un trattamento minimo riconosciuto dall’Inps a tutte le persone che hanno raggiunto l’età pensionabile ma non la soglia base in merito al versamento dei contributi.

Per questo motivo la stessa Inps ha introdotto una integrazione al fine di poter adeguare l’importo per il sostentamento. Minima in quanto l’importo viene definito ogni anno a seconda delle legge in vigore: per fare un esempio a Gennaio 2020 si è arrivati ad una cifra base di 515,07 Euro.

Come anticipato la soglia viene definita di anno in anno, infatti nel 2019 era di 513,00 Euro con un aumento avvenuto poi per l’anno successivo. L’aumento viene calcolato in base alla variazione dell’Istat che anno dopo anno varia a seconda dell’andamento.

Requisiti per la pensione minima

Per sapere chi può richiedere la pensione minima, prima di tutto deve riferirsi all’Inps con la consegna dei documenti che verranno richiesti e in secondo luogo deve avere dei requisiti minimi da rispettare:

  • Persona non coniugata o legalmente separata con un reddito pari a 6.695,90
  • Integrazione parziale con diritto soglia massima richiesta 13.391,82 Euro
  • Nel caso in cui il soggetto sia coniugato e la pensione ha una decorrenza precedente il 1994 tutti i redditi non vengono presi in cosiderazione
  • Al contrario in caso di decorrenza dopo il 1994 allora il pensionato non avrà diritto ad integrazione se il reddito supera una soglia di euro 13.391,82 – integrazione totale in caso di reddito annuo che non supera a soglia dei 20.087,73 euro oppure soglia parziale nel momento in cui il reddito annuo super i 20.087,73 ma è comunque inferiore a 26.783,64 euro.

C’è un altro dettaglio molto importante, infatti per ottenere l’integrazione minima bisogna aver maturato una pensione di una soglia base che sono indipendenti dai contributi oppure degli anni di lavoro che sono stati calcolati.

Se un soggetto si presenta privo di contributi non ha diritto ad alcuna pensione ma può accedere all’assegno sociale. C’è stata anche una rivalutazione delle pensione con un meccanismo effettivo di rivalutazione della stessa in base al costo della vita elevato.

La pensione minima può essere integrata con altri trattamenti pensionistici in base alle caratteristiche del soggetto richiedente come:

  • Pensione di vecchiaia
  • Pensione anticipata
  • Pensione erogata dall’Assicurazione o fondi esclusivi
  • Pensione ai superstiti
  • Pensione di reversibilità

È bene sottolineare che la pensione minima non sia automatica e non lavora da sola in autonomia. Infatti è necessario che il soggetto richiedente faccia domanda all’Inps: ma nel momento in cui il richiedente è coniugato saranno tenute in considerazione il calcolo di spettanza della pensione minima ma anche del reddito del pensionato.

In qualsiasi caso sarà l’Inps, dopo aver fatto opportuna domanda online oppure direttamente in ufficio, a valutare se il soggetto interessato possa o meno avere tutti i requisiti per riceverla.