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INAIL, riduzione percentuale sulle assicurazioni contro gli infortuni

Nuovi sviluppi per il campo assicurativo riguardante la tutela, fisica e mentale, dei lavoratori. Il cambio in sé porterà ad un mutamento economico e finanziario che, già da diverso tempo, ha iniziato una preoccupante parabola discendente verso la minimizzazione dei contributi assistenziali in caso di lesioni o gravi infortuni sorti durante lo svolgimento del proprio lavoro. Insomma, un quadro d’insieme non proprio confortante che non farà altro che acuire quel forte senso di sfiducia nei confronti di quel livello di sicurezza dei posti di lavoro che, spesso e volentieri, non rispecchia affatto le reali condizioni tecniche e strutturali esistenti.

Andando ad osservare la determinazione approvata dal Presidente dell’INAIL, e ripubblicata sul sito www.migliorefinanza.com si nota che per il 2016 ci sarà una riduzione del 16,61% dell’importo dei premi e dei contributi dovuti per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali previste dall’art. 1 comma 128 della legge 27 dicembre 2013 n. 147, da applicare a tutte le tipologie di premi e contributi destinatari della riduzione. Una misura piuttosto restrittiva, figlia di un periodo di profonda austerity in cui le risorse economiche latitano e non bastano a colmare delle lacune legati ad ambiti pressoché essenziali per il quieto vivere di una società moderna.

La riduzione del 2016 segue a ruota gli effetti scaturiti dall’applicazione del provvedimento del 2015, il quale determinava una riduzione percentuale pari 15,38% nei confronti dell’importo dei premi e dei contributi dovuti per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali previste dall’art. 1 comma128 della legge 27 dicembre 2013 n. 147.

Dopo aver analizzato gli aspetti di natura economica sarebbe opportuno, anche, dare uno sguardo a quelle che sono le necessità di natura sociale. Fino a che punto è giusto salvaguardare l’integrità economica di un settore tanto importante per il mondo dei lavoratori?

Se da un lato vi è la necessità di avere maggior rigore nello spendere i soldi pubblici (in un momento tanto delicato come quello attuale) non sarebbe meglio evitare spese pazze per ciò che riguarda auto blu, numero di dirigenti nelle controllate pubbliche e altre anomalie italiane, piuttosto che effettuare tagli sui rimborsi Inail? Ovviamente non abbiamo la pretesa di offrire una risposta definitiva a questioni di tale importanza. Quello che ci preme è, semplicemente, offrire un punto di vista differente da quello dei soliti media.