EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

Quotazione zucchero: a quanto ammonta in media? Conviene investire in esso?

zucchero

Come ben sappiamo, non ci sono solo metalli preziosi tra le materie prime che si possono trovare in Borsa.  Tra queste, e forse per la maggior parte dei neofiti sarà un fatto strano, c’è infatti anche lo zucchero. Sono diverse le Borse in cui possono essere scambiati i contratti sullo zucchero, tanto da classificarlo come una delle materie prime da tenere sotto controllo per diversificare il proprio portafoglio. Ma che cosa bisogna sapere per effettuare degli scambi che generino profitto? Innanzitutto, è di fondamentale importanza controllare la quotazione zucchero. Nelle prossime righe vi spiegheremo come fare e scopriremo insieme la storia dello zucchero e il suo ingresso in Borsa.

La storia dello zucchero

Probabilmente in pochi si sono chiesti da dove nasce e come viene prodotto lo zucchero. Molti avranno qualche reminiscenza del periodo scolastico, ma comunque conoscere le origini e l’evoluzione di una materia prima è un elemento imprescindibile se si vuole avere contezza e comprensione dell’andamento sul mercato. La storia dello zucchero inizia più di 7.000 anni fa, circa nel 5000 a.C., quando la canna da zucchero veniva lavorata e, tramite bollitura e spremitura, era usata per ottenere una sostanza zuccherina. Dalla Polinesia la canna da zucchero fu esportata anche in Cina e in India, mentre in Europa si conobbe solo nel 510 a.C. in Persia.

Col passare dei secoli la produzione di questo sciroppo dolce si affinò, in particolare grazie agli arabi, arrivando anche in Sicilia e in Spagna nel IX secolo col nome di “canna di Persia“. Tra l’XI e il XIII secolo il “sale arabo” e la sua raffinazione si diffuse sempre più, arrivando, con la scoperta dell’America, anche a Cuba, in Messico, in Brasile e nelle Antille. In questi luoghi la produzione di zucchero era sia migliore che più economica, tanto da far cadere in disuso le coltivazioni spagnole e italiane.

L’industrializzazione dello zucchero

L’ingresso massiccio di zucchero nel mercato lo portò a diventare un ingrediente ampiamente integrato e utilizzato nella cucina europea, contribuendo in modo decisivo alla nascita della pasticceria come la conosciamo oggi. Tra il 1640 ed il 1750, complice la spinta politica della tratta degli schiavi dall’Africa impiegati nelle piantagioni, il consumo di canna da zucchero triplicò. Consumo che conobbe una grave battuta d’arresto con l’ascesa di Napoleone, quando a causa dei contrasti tra Francia e Inghilterra si arrivò al blocco delle importazioni inglesi tra cui rientrava anche lo zucchero di canna.

Tale situazione portò l’Europa a trovare un’alternativa, che si realizzò nel 1747 grazie al chimico tedesco Andreas Sigismund Marggraf. Tramite l’impiego di barbabietole a elevato contenuto zuccherino, consolidò un industriale idoneo che permetteva l’estrazione dello zucchero da questa pianta. Il primo zuccherificio industriale nacque a Kunern nel 1801, seguito a ruota da altri stabilimenti in Francia.

Nel momento in cui blocco delle importazioni venne meno, il ritorno dello dello zucchero di canna sul mercato causò un calo dei prezzi cui la produzione di zucchero ricavato dalla barbabietola non poteva fare fronte a causa delle quantità inferiori prodotte. Sia la coltivazione che l’estrazione industriale dello zucchero registrarono quindi una battuta di arresto, ma già nella seconda metà dell’Ottocento lo zucchero da bieta era in diretta concorrenza con quello di canna. Alla base di tale competitività ci fu l’abolizione dello schiavismo in America (dove era prodotto lo zucchero da canna), con conseguente aumento dei costi di raccolta e lavorazione che andavano a incidere sui prezzi finali.

Ad oggi il Brasile è il maggiore produttore mondiale di zucchero (39 milioni di tonnellate l’anno), seguito da India (24,8 milioni di tonnellate l’anno) e Unione Europea (15,5 milioni di tonnellate l’anno), con un mercato pari a circa 52 miliardi di dollari.

Quotazione zucchero: come controllarla?

Ora che abbiamo bene chiara la situazione di partenza e di arrivo dello zucchero quale materia prima, possiamo passare a esaminare quella che è la quotazione zucchero in questo periodo storico. Bisogna sapere che lo zucchero non è utilizzato solo come dolcificante per alimenti, ma trova largo impiego anche quale fonte di alternativa rispetto a quella fossile (ovvero il petrolio), nonché nei prodotti di bellezza.

Per questo motivo, ovvero per la sua molteplicità di impieghi, che lo zucchero in Borsa è una materia prima particolarmente apprezzata. Motivo per il quale può vantare una forte liquidità, nonché una elevata volatilità. Caratteristiche che, al tempo stesso, invitano a una maggiore prudenza e che non lo rendono un prodotto ideale per chi non è abbastanza propenso al rischio.

La quotazione zucchero ha luogo, al pari di altre materie prime alimentari e agricole, sul mercato statunitense del NYMEX. Di conseguenza, la quotazione zucchero avviene quindi in dollari statunitensi. Per individuare una buona quotazione dello zucchero è fondamentale studiare i grafici borsistici al fine di identificare i movimenti al ribasso o al rialzo che possono interessarci.  Il modo migliore per controllare la quotazione zucchero è quello di impiegare gli indicatori tecnici: indicatore MACD, medie mobili, punti pivot, bande di Bollinger e supporti e resistenze tecniche.

Tramite questi indicatori possiamo ricavare dei grafici da interpretare in modo da avere un primo quadro della situazione generale e capire qual è la tendenza, la forza e la volatilità della quotazione zucchero sul mercato. In ogni caso, se siete interessati a investire nello zucchero, dovete cercare ticker SB (ICE) e prepararvi a contratti a scadenza gennaio, marzo, maggio, luglio e ottobre, ognuno per un controvalore di 112.000 pounds (libbre) (circa 50 tonnellate).

Tra le principali Borse in cui è scambiato lo zucchero, segnaliamo l’Intercontinental Exchange (ICE), il Brazialian Mercantile e Futures Exchange (BF&M), e lo Zhengzou Commodity Exchange (CZCE).