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Aprire un conto all’estero: come farlo legalmente? E perché può essere conveniente?

conto

Nel nostro Paese non è una pratica molto diffusa, forse perché legata a stereotipi da film d’azione. Le persone che decidono di aprire un conto all’estero, però, sono sempre di più. L’interesse nel voler spostare i propri risparmi verso paesi più sicuri è infatti crescente, e i motivi sono diversi. Tra i principali motivi per cui si opta per aprire un conto all’estero troviamo sicuramente quello di voler evitare il rischio legato al cosiddetto “rischio paese“. Ma la domanda che i risparmiatori si pongono più frequentemente quando si tocca quest’argomento è: è legale aprire un conto all’estero? La risposta, nella maggior parte dei casi, e a determinate condizioni, è sì. Ma come fare? Ecco delle semplici indicazioni da tenere a mente.

Aprire un conto all’estero: è legale?

Come già accennato, ci sono diverse ragioni per cui prendere in considerazione l’idea di aprire un conto offshore non è da escludere a priori. Innanzitutto, per proteggersi dal rischio paese, ovvero dal rischio di default dovuto, per esempio, all’insolvenza da parte di enti pubblici e/o privati. In più, scegliere di aprire un conto all’estero in un Paese che adotta una valuta diversa da quella in utilizzo nel paese di residenza (nel nostro caso, l’Euro), può avere i suoi vantaggi. Tra questi, non solo la protezione dal rischio inflazione, ma anche la possibilità di poter acquistare in una valuta eventualmente più forte e stabile.

La stessa Unione Europea prevede, da normativa, la possibilità per ogni cittadino degli Stati Membri, di poter aprire un conto all’estero senza particolari limitazioni. Ma la possibilità però non si limita all’Europa: con il giusto supporto e consiglio da parte di un consulente è possibile aprire un conto all’estero in diversi Paesi del mondo. Ci si può basare su diversi parametri, che vedremo più avanti.

Ad ogni modo, affinché l’apertura del conto estero sia legale, questa deve prima di tutto rispettare alcuni criteri. In primo luogo i fondi che vengono trasferiti sul conto offshore devono provenire da redditi dichiarati e ottenuti in modo legale. In altre parole, devono rispettare i criteri di collegamento internazionali relativi al reddito. A ciò si aggiunge la necessità di rispettare i criteri relativi al monitoraggio fiscale delle attività (sia finanziarie che patrimoniali) estere. Queste norme si applicano per garantire la trasparenza fiscale per i contribuenti che fiscalmente risiedono in Italia e che, appunto, posseggono un conto estero.

Sportello fisico oppure online?

Avendo appurato che aprire un conto all’estero è legale, il passo successivo è quello di identificare la banca cui volete rivolgervi. Il consiglio generalmente è quello di scegliere una banca che offra uno sportello online, in modo da non dovervi recare fisicamente per ogni operazione. Le banche estere, in Italia, infatti, sono considerate a tutti gli effetti italiane (come nel caso della Deutsche Bank). Tramite la connessione a internet, invece, si può comodamente effettuare l’apertura del conto da casa anche presso istituti esteri.

La procedura è molto semplice e simile a quella riservata per l’apertura di un conto bancario in Italia. Ovviamente, i dati richiesti potranno essere maggiori, in particolare in relazione alla legittimità delle somme versate, norma imposta dal sistemi di controllo contro il riciclaggio di denaro. Tra le opzioni più popolari troviamo la banca tedesca N26, quella olandese Bunq o quella inglese Revolut. In tutti e tre i casi si tratta di banche online con sede all’estero, quindi l’IBAN del vostro conto sarà pertinente al paese in cui ha sede la banca.

Dove aprire un conto estero?

Quando si parla di conto offshore, la prima cosa che ci viene sono i paradisi fiscali. Fino a qualche anno fa il Paese più scelto era senza ombra di dubbio la Svizzera. Se l’anonimato non è tra i vostri requisiti principali, in realtà, la Svizzera è ancora un’ottima alternativa. Tra i paesi consigliati per mettere da parte il vostro patrimonio e salvaguardarlo da ogni rischio ci sono quelli in cui la moneta è forte, come l’Inghilterra o gli Stati Uniti. I paesi in via di sviluppo sono da prendere in considerazione se la vostra intenzione è quella di investire sui cambi di interessi, ma non per tenere al sicuro i vostri soldi.