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Pensioni integrative confronto: ecco quali sono le più consigliate e come sceglierle

Pensioni

Sempre più persone si interessano alla possibilità di assicurarsi un fondo pensionistico attraverso la stipula di pensioni integrative, a confronto con le diverse opzioni offerte. Ma di cosa si tratta, nello specifico? La pensione integrativa, come dice il nome stesso, è un fondo di risparmio di tipo pensionistico che va a integrare la pensione pubblica obbligatoria. In questo modo, il capitale a disposizione su base mensile passata l’età pensionabile è maggiore. Ciò permette, di conseguenza, un maggiore potere di acquisto e una maggiore sicurezza e stabilità economica anche quando l’attività lavorativa cessa.

Perché scegliere una pensione integrativa? Uno dei motivi principali è la progressiva diminuzione del rapporto ideale per il cosiddetto patto intergenerazionale. Le pensioni pubbliche sono infatti pagate tramite i contributi versati dai lavoratori attivi. Il rapporto deve essere quindi tale per cui ci siano sempre più lavoratori attivi che pensionati. Negli ultimi decenni, però, si è assistito a una maggiore aspettativa di vita a fronte di un sempre minore numero di nascite. Nel lungo termine, questa situazione difficilmente può rivelarsi positiva per le generazioni che attualmente sono lavoratori attivi.

In ogni caso, non esiste una soluzione univoca quando si parla di pensioni integrative e fondi pensione. Le offerte proposte sono molteplici e non sempre è facile districarsi tra le varie opzioni. Per questo motivo il consiglio principale è quello di affidarsi a un consulente specializzato nel ramo pensionistico. Questa figura può non solo aiutarvi a confrontare le diverse offerte presenti sul mercato, ma anche a capire quali sono i dettagli più adatti al vostro stile di vita. Di seguito troverete una spiegazione circa i diversi tipi di pensioni integrative a confronto, in modo da avere un’idea di quale può essere la soluzione più indicata e dove rivolgersi per ottenere maggiori informazioni.

Pensioni integrative a confronto: quali sono le migliori?

Quando si parla di pensioni integrative, il confronto non può prescindere da una specifica. Bisogna infatti innanzitutto capire che esistono diversi tipi di fondi pensione. Un fattore che li accomuna è quello del funzionamento. I contributi versati dal cliente sono in realtà investiti, e la finalizzazione dell’investimento determina grossomodo il tipo di di fondo pensione. Quando si arriva al momento del pensionamento, i contributi versati fino a quel momento (e quindi il capitale, eventualmente maggiorato degli interessi maturati) sono erogati sotto forma di pensione integrativa. In linea di massima, i fondi pensione si dividono in:

PIP (Piani Individuali Pensionistici)

I Piani Individuali Pensionistici sono di competenza delle compagnia assicurative. Possono essere stipulati in modo indipendente rispetto alla situazione lavorativa e costituiscono una soluzione anche per chi ha semplicemente intenzione di risparmiare un capitale da poter utilizzare durante l’età pensionabile. Costituiscono un patrimonio personale separato e autonomo rispetto a quello della compagnia assicurativa che ne permette l’istituzione. Possono essere stipulati all’interno di contratti di assicurazione sulla vita di ramo I e di ramo III, ma ne esistono anche delle forme miste.

Fondi aperti

Nel caso di questa forma di previdenza complementare privata l’adesione è aperta e indipendente dalla condizione lavorativa, cioè è accessibile a chiunque abbia intenzione di assicurarsi una pensione integrativa per il futuro. Possono essere stipulate sia con compagnie assicurative che con banche, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM). A differenza dei PIP, l’adesione è possibile anche in forma collettiva. In ogni caso, costituiscono una forma di patrimonio separato e autonomo da quello della società che li ha istituiti e possono essere finalizzati esclusivamente al pagamento delle prestazioni a chi ne ha fatto richiesta tramite iscrizione.

È importante sapere che tramite i fondi aperti la pensione che se ne ricava è reversibile anche ai coniugi o ai figli in caso di decesso. In più, può essere utilizzata per fare fronte a eventuali difficoltà personali e lavorative, che possono essere la perdita del lavoro così come spese sanitarie, sia dell’intestatario che dei stretti congiunti.

Fondi chiusi

L’accesso ai fondi chiusi (anche detti “fondi negoziali”) è invece riservata a determinate categorie di lavoratori. La loro stipula è subordinata ad accordi tra aziende e organizzazioni sindacali. In questo caso, i contributi versati a titolo di fondo pensione vanno a confluire in un conto individuale intestato all’aderente. Al momento del raggiungimento dell’età pensionabile, al capitale accumulato sono sommati anche i rendimenti maturati nel corso degli anni.