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Riserva legale: cos’è, esempio e come si calcola?

riserva legale

Le riserve rappresentano una parte del capitale netto: l’articolo 2424 del codice civile prevede che vengano iscritte nel bilancio come fondi, quindi nel passivo; tra le varie riserve (statutaria, da sovrapprezzo azioni, di rivalutazione e così via), la riserva legale svolge un ruolo particolare. Vediamo di cosa si tratta, come si calcola e cosa prevede la legge.

Cos’è la riserva legale

Le società di capitali hanno l’obbligo di destinare una parte degli utili che sono stati conseguiti alla costituzione di una riserva legale. Lo prevede espressamente l’articolo 2430 del Codice Civile: dagli utili netti annuali una somma pari ad almeno un loro ventesimo deve essere dedotta per la costituzione di una riserva; questo accantonamento deve proseguire fino a quando la riserva legale non raggiunge un valore parti ad un quinto del capitale sociale. La norma prevede anche l’obbligo di reintegro nel caso in cui la riserva venga ridotta per qualche motivo. Lo scopo della regola è chiaro: le società devono creare una parte di patrimonio aggiuntiva rispetto al capitale sociale, in modo da offrire una maggiore garanzia per i creditori sociali.

La formazione della riserva e le sue caratteristiche

Dalla lettura dell’articolo si può notare che è previsto un accantonamento annuo minimo, ovvero un ventesimo degli utili netti annui: l’assemblea dei soci, in sede di approvazione del bilancio può anche decidere di destinare a riserva una percentuale maggiore, ma sotto quella soglia non si può andare. La norma stabilisce anche il limite massimo della riserva legale: una volta che questa raggiunge un ammontare pari ad un quinto del capitale sociale, gli ulteriori accantonamenti non sono più coperti da un vincolo di indisponibilità perché di fatto andranno a formare una riserva volontaria.

Lo scopo del vincolo della riserva legale è quello di coprire eventuali perdite di capitale: non può essere utilizzata in altro modo, neanche per fare un aumento di capitale. Tra l’altro l’articolo del Codice Civile prevede che se la riserva dovesse essere ridotta, scatterebbe l’obbligo di reintegro. La riserva legale non è distribuibile ai soci: può essere utilizzata per la copertura delle perdite solo ed esclusivamente dopo che sono già state utilizzate tutte le altre riserve distribuibili e disponibili, ma prima di andare ad intaccare il capitale sociale.

La riserva legale nelle Srl

L’articolo 2463 fa riferimento alla riserva legale per quanto riguarda le società a responsabilità limitata: la somma da dedurre dagli utili netti e destinata a formare la riserva deve essere pari ad almeno un quinto degli utili stessi, fino a quando la somma di riserva legale e capitale sociale non raggiunga l’ammontare di 10.000 euro. Una volta raggiunta questa soglia, l’accantonamento accelerato (20%) può essere abbandonato per proseguire con l’accantonamento ordinario (5%). L’obiettivo della norma è quello di rendere più solide anche questo tipo di società, soprattutto quelle meno capitalizzate.

Esempio: come si effettua il calcolo della riserva

Per capire meglio come si calcola la riserva legale possiamo fare un esempio. I dati fondamentali che ci servono sono l’ammontare del capitale sociale, della riserva legale e dell’utile netto di esercizio. Supponiamo che una SpA abbia un capitale sociale di 100.000 euro, con una riserva legale di 8.000 euro. La società ha ottenuto un utile netto di 20.000 euro; siccome gli 8.000 euro accantonati a riserva legale sono inferiori ad un quinto del capitale sociale (che sarebbe pari a 20.000 euro), un ventesimo degli utili deve essere destinato alla riserva. Quindi 1.000 vanno dedotti dagli utili e accantonati alla riserva, che in questo modo sale a 9,000 euro.